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Informazioni sulla CASERMA DEL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI “SALVO D’ACQUISTO” (Centro Nazionale di selezione e reclutamento)

                                                             

 

La caserma è situata in Viale Tor di Quinto, 151,  a 10 minuti da

                                   B&B TONY E PATRIZIA

 

ATTENZIONE ...
PER RAGAZZI CHE DEVONO PRESENTARSI ALLE ORE O7:00 ALLA CASERMA SALVO D'ACQUISTO
VIALE TOR DI QUINTO, 153  ROMA
PROPONIAMO IL TRASPORTO GRATIS DAL BB TONY E PATRIZIA ALLA
CASERMA SALVO D'ACQUISTO

 
                                                                                    


 

L’Arma dei Carabinieri consente l’accesso ai propri ruoli come: ufficiali, ispettori, sovrintendenti, carabinieri (effettivi ed ausiliari) e nel Centro Nazionale di Selezione e Reclutamento (C.N.S.R.)vengono effettuati il Reclutamento e Concorsi.

Sul sito ufficiale dell'arma dei Carabinieri è disponibile un intervista al Generale Minchiotti che chiarisce le modalità di selezionamento per i partecipanti ai concorsi. 
Dalla stessa pagina vengono tratte e riadattate le informazioni di seguito:


Breve storia del Centro Nazionale di Selezione e Reclutamento (C.N.S.R.) dell'Arma dei Carabinieri.
Nel 1961 - Nacque  come Centro Fisio Psicotecnico presso l'allora Legione Allievi Carabinieri di Roma e da questa dipende organicamente.
Nel 1966 - divenne Centro Psicologia Applicata, dipendente dalla X Brigata Scuole con sede sempre alla Legione Allievi. 
Nel 1969 - il Centro passò alle dirette dipendenze del Comando Generale.
Nel 1992 - venne istituito il C.N.S.R., con sede presso la Caserma "Salvo D'Acquisto", ove è di stanza anche il Comando Unità Mobili e Specializzate "Palidoro".

Gli uffici siti nel Centro Nazionale di Selezione e Reclutamento (C.N.S.R.) dell'Arma dei Carabinieri.
1) Comando che tratta le pratiche gestionali e l'archivio del personale da reclutare o già reclutato.
2) Reclutamento e Concorsi, che definisce e gestisce la materia concorsuale e tiene contatti con le Amministrazioni militari e civili in tema di reclutamento
3)  Sanitario, che tramite i Laboratori esplica le attività connesse con la selezione del personale da incorporare, svolge gli accertamenti medici per particolari settori di specializzazione e sul personale in partenza e in rientro dalle missioni all'estero, cura la formazione e l'aggiornamento tecnico-scientifico, l'attività di ricerca collaborando con le Università e gli altri Enti preposti alla selezione
4)  Psicologia per la specifica materia
5) Contenzioso che gestisce, appunto, il contenzioso relativo alle attività del Centro e studia le relative tematiche giuridico-amministrative.

 

 

 

 Chi era Salvo D'Acquisto?
(tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Salvo_D%27Acquisto , wikipedia l’enciclopedia libera, Tutti i testi e le immagini visualizzate in questa pagina sono disponibili nel rispetto dei termini della GNU Free Documentation License. )

Salvo D'Acquisto (Napoli17 ottobre 1920 - Torre di

Arruolatosi giovanissimo nei Carabinieri come volontario, nel 1939, partì nuovamente volontario l'anno successivo per la Libia, a pochi mesi dall'inizio della seconda guerra mondiale; dopo essere rimasto ferito ad una gamba, restò con il suo reparto in zona d'operazioni sinché non contrasse una febbre malarica e rientrò poi in Italia nel 1942 per frequentare la scuola sottufficiali. Uscitone col grado di vice-brigadiere, fu destinato alla stazione di Torre in Pietra, un piccolo centro rurale sulla via Aurelia, a qualche decina di chilometri da Roma.

Dopo l'8 settembre 1943, un reparto di truppe tedesche delle SS si era accasermato presso alcune vecchie postazioni precedentemente in uso alla Guardia di Finanza, nelle vicinanze della località Torre di Palidoro, che rientrava nella giurisdizione territoriale della stazione di Torrimpietra. Qui il 22 settembre alcuni soldati tedeschi che ispezionavano casse di munizioni (forse abbandonate dai finanzieri) furono investiti dall'esplosione di una bomba a mano, probabilmente (le testimonianze sono solo, non attendibilmente, di fonte tedesca) per imperizia nel maneggio degli ordigni. Uno dei soldati morì ed altri rimasero feriti.

Il comandante del reparto tedesco attribuì la responsabilità dell'accaduto ad anonimi attentatori locali e richiese la collaborazione della stazione dei Carabinieri, temporaneamente comandata da D'Acquisto per l'assenza del maresciallo comandante. D'Acquisto, assunte alcune informazioni, vanamente provò a ribattere che l'accaduto era da considerarsi un caso fortuito, un incidente privo di autori, ma i tedeschi insistettero sulla loro versione e richiesero la rappresaglia, ai sensi di un'ordinanza emanata dal maresciallo Kesselring pochi giorni prima.

Nella foto: 13 dei 22 superstiti, pochi giorni dopo il sacrificio di Salvo D'Acquisto, qui ripresi dinanzi al Castello di Torre in Pietra

Furono dunque eseguiti dei rastrellamenti e furono catturate 22 persone scelte a caso fra i contadini della zona. Lo stesso D'Acquisto fu forzosamente prelevato dalla stazione, da parte di una squadra armata di tedeschi, e fu condotto alla Torre di Palidoro, dove erano stati radunati gli ostaggi. Fu tenuto un sommario "interrogatorio", nel corso del quale tutti gli ostaggi si dichiararono ovviamente innocenti.

Nuovamente richiesto di indicare i nomi dei responsabili, D'Acquisto ribadì che non ve ne potevano essere perché l'esplosione era stata accidentale, gli ostaggi e gli altri abitanti della zona erano dunque tutti quanti innocenti; il sottufficiale fu fatto segno di ingiurie e di dileggio da parte dei tedeschi, che giunsero ad insultarlo e malmenarlo, strappandogli anche lembi dell'uniforme. Subito dopo, gli ostaggi furono muniti di vanghe e costretti a scavare una grande fossa comune per la ormai prossima loro fucilazione.

Le operazioni di scavo si protrassero per alcune ore; quando furono concluse fu chiaro che i tedeschi avrebbero davvero messo in atto la loro terribile minaccia.

D'Acquisto si autoaccusò allora del presunto attentato, dichiarò che sua era la sola responsabilità dell'accaduto e che gli ostaggi erano innocenti, e ne chiese l'immediata liberazione. I 22 prigionieri immediatamente si diedero alla fuga, lasciando il sottufficiale, già dentro la fossa, dinanzi al plotone d'esecuzione.

Salvo D'Acquisto fu fucilato, all'età di 23 anni. Le sue spoglie sono conservate nella prima cappella sulla sinistra, adiacente all'ingresso, della chiesa di Santa Chiara di Napoli.

Un Carabiniere

La figura di Salvo d'Acquisto, che innocente sacrificò la sua vita per salvare quella di altri 22 innocenti, è probabilmente la più nota e forse la meglio rappresentativa dell'intero preclaro Medagliere dei Carabinieri, che dolorosamente si compone di mille altre storie di parimenti drammatica luminosità. Non a caso è il suo sacrificio a rappresentare simbolicamente le tantissime, le troppe vite spese dai militari dell'Arma per la protezione, a qualunque costo, della popolazione civile, per la tragica nitidezza della storia, che evidenzia la riflessione, la ponderazione del gesto, che non fu atto d'impulso ma cosciente scelta di valori morali, per caro che ne fosse il prezzo.

La motivazione della Medaglia d'Oro non cita che alcuni dei tanti richiami ideali evocati dalla vicenda:


Nel 1983 fu aperta presso l' Ordinariato militare una causa di canonizzazione del sottufficiale.

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